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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Jacopo Inserito il - 22/11/2019 : 17:24:07
Che titolo altisonante !
Gia' mi vedo in oceano alla conquista degli atolli del Pacifico.
Nulla di tutto cio'.
Sto solo disegnando un diecipiedi che permetta una navigazione confortevole e sicura anche su lunghe (!) distanze.
Potra' portare due persone.
Avra' spazi di stivaggio.
L'armo velico sara' flessibile e riducibile
Sara' semplice da costruire potendosi far tagliare tutti i pezzi di compensato da un "brico center".
Inserisco i primi due disegni.
Pian piano arrivera' il resto.
Avete suggerimenti ?
Ciao a tutti
Jacopo


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20   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
aurelio Inserito il - 28/10/2020 : 10:25:57
ciao, se avete voglia seguite questo tipo francese che con un micro cabinato di 4 mt sta facendo il giro del mondo..vela arrotolabile sull'albero, remo come propulsione in porto e anche utilizzato come buttafuori per andature portanti

Yann Quenet barca Baluchon

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Jacopo Inserito il - 28/10/2020 : 10:06:39
Ok, grazie per le dritte.
Un leggero buttafuori, facilmente innestabile e smontabile, per le andature portanti mi sembra essere una buona soluzione.
Se ne potrebbe, anche, prevedere un supporto stabile sul ponte o sulla traversa anteriore in modo da non averlo tra i piedi quando non serve.
Grazie, ciao a tutti

Jacopo
umbeuno Inserito il - 27/10/2020 : 10:46:31
Jacopo ha scritto:

Ciao Aurelio,
ti pongo una domanda dato che non riesco a notare i particolari più piccoli nella foto.
Quando navighi senza boma devi arrotolare un po' la randa oppure hai sufficiente arretramento del punto di scotta sul ponte per ottenere una direzione di tiro abbastanza diagonale ?
Ciao, a presto
Jacopo



E' comunque possibile mettere sul dieci piedi un buttafuori a smontaggio rapido per rimessaggio in spiaggia.
aurelio Inserito il - 26/10/2020 : 16:40:41
p.s. la randa è circa 12,3 mq
aurelio Inserito il - 26/10/2020 : 16:38:43
ciao Jacopo,
senza boma devo arrotolare, solo di bolina, un pochino la vela per avere un punto di tiro corretto ( ho un trasto tessile fisso alle estremità della poppa ( attaccato ai "pulpiti" sx e dx poppa) poi nelle altre andature fino al gran lasco posso svolgerela tutta, di poppa piena fa un poco di" sacco"....

Jacopo Inserito il - 26/10/2020 : 15:25:55
Ciao Aurelio,
ti pongo una domanda dato che non riesco a notare i particolari più piccoli nella foto.
Quando navighi senza boma devi arrotolare un po' la randa oppure hai sufficiente arretramento del punto di scotta sul ponte per ottenere una direzione di tiro abbastanza diagonale ?
Ciao, a presto
Jacopo
aurelio Inserito il - 26/10/2020 : 13:56:03
alla boa con vela avvolta

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aurelio Inserito il - 26/10/2020 : 10:17:25
ciao, vi confermo la grande praticità dell'armo con randa avvolgibile sull'albero, Carlo mi ha fatto una vela veramente prestazionale ( anche con riduzione fino al 50)le stecche oblique funzionano benissimo...
p.s. provata anche con boma smontabile in 2 parti per ricovero in cabina,migliorano naturalmente le prestazioni in tutte le andature....ma per uso "crocieristico" senza boma è veramente rilassante!!

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Jacopo Inserito il - 24/10/2020 : 11:58:42
Esattamente !
Come armai "Lil rahab al fatah", "Pulcino pirata" e "Chica de las olas".
E' un armo leggermente meno efficiente di una bella randa con albero profilato e rotante, ma assai più comodo da maneggiare.
E' ovvio che in questo caso si tratta di privilegiare comodità e sicurezza.
Anche se Lil e Chica ci hanno vinto la Velalonga e se Pulcino e Chica ci hanno vinto il campionato 10'.
In effetti è un armo di grande praticità e, una volta a terra, si arrotola copletamente all'albero e non hai più vele tra i piedi.
Per quanto riguarda il boma ho provato tre soluzioni differenti:
1) randa con boma tradizionale: offre la possibilità di mantenere un profilo ottimale in ogni andatura. Per ridurre tela si deve adottare una lunga borosa regolabile. Presenta sempre il pericolo della zuccata in strambata e la scomodità di passaggio in virata.
2) randa con steccone alla base: il profilo rimane abbastanza buono in ogni andatura, si eliminano zuccate e scomodità di passaggio, ci rimette la praticità di riduzione di tela che diventa particolarmente macchinosa: a mio avviso è da scartare.
3) randa senza boma né stecca: massima sicurezza, massima comodità di uso e di riduzione. Si deve prevedere una scotta maggiormente allungata verso poppa, il che vuole dire che non riusciremo ad avere una grande superficie velica, ma in questo caso non ci interessa più di tanto. Non avremo una forma ottimale in poppa: quindi faremo dei bordi di lasco o ci rilasseremo a prendere il sole navigando un po' più lentamente.
I progetti proseguono.
Ciao a tutti

Jacopo
capelizzari Inserito il - 23/10/2020 : 17:32:36
Grazie maestro! io comunque, nonostante la mia temerarietà, con un mare così cercherei di stare all'asciutto!

Parliamo di armo: qui ci vedrei bene una randa avvolgibile come quella di Inseparable, con albero senza sartie. Si avvolge in un attimo, si può sventare completamente anche di poppa (!) e ha dimostrato di essere piuttosto efficiente. Col boma, per le andature portanti.
FABIOS Inserito il - 23/10/2020 : 11:47:30

Jacopo Inserito il - 23/10/2020 : 07:31:42
Intanto dobbiamo capire come definiamo le variabili metereologiche.
Quando dico 30 nodi di vento intendo la velocità del vento in ogni singolo momento: non una indicazione di velocità media e poi ti ritrovi la raffica a 45.
Quindi, utilizzando il linguaggio dei bollettini meteo, diciamo vento a 22 nodi con raffiche a 30.
Quando parlo di due metri di onda, lo intendo in senso letterale: non intendo un frangente di due metri.
Due metri di onda sono la differenza di quota tra la valle e la cresta di una regolare ondulazione.
Il che vuole dire che la lunghezza corrispondente sarà tra i 12 ed i 25 metri.
In bolina, se un'onda, diciamo di 20 metri di lunghezza, ci viene incontro a 3 nodi e noi andiamo verso di lei ad altri 3 nodi, vuole dire che passiamo una cresta ogni 7 secondi circa.
In poppa ci troviamo a velocità paragonabili a quelle dell'onda e la pendenza di surf si trova intorno ai 20°.
Sono condizioni che conosco bene e che ho già provato sia con "Pulcino pirata", sia con "Lil rahab al fatah".
Pegaso dispone di volumi e di pesi per una stabilità ancora maggiore.
Nulla a che vedere, per intenderci, con "Triciclo" o con la stessa "Chica".
In ogni caso, è del tutto evidente che se ci trovassimo in queste condizioni con 8 metri quadri di vela appoggiata alle sartie, sarebbe una scuffia (con doppio salto mortale) praticamente assicurata (zac, frecciatina) !
Non ho ancora fatto esperimenti su che succede lasciandosi spingere dal vento a secco di vele, ma credo che si possa resistere a situazioni anche peggiori, chiudendo tutto ed aspettando che passi.
Ciao a tutti
Jacopo
capelizzari Inserito il - 22/10/2020 : 16:39:18
interessante questa discussione, anche se un po' frustrante è l'elenco dei regolamenti e impedimenti fatto da Luca...

Io ho una perplessità tecnica. Tu Jacopo dici che la barca potrebbe reggere 30Kt di vento e 2 m d'onda. Mi sembra molto, proprio tanto! A parte il fatto che la costruzione dovrà essere necessariamente molto più robusta di quella delle nostre barchette "da regata", mi sembra, così, a naso, che in quelle condizioni la barca verrebbe facilmente ribaltata, anche con pochissima tela.
Come fai a definire questi valori? su quali basi?
Jacopo Inserito il - 08/10/2020 : 16:40:27
Ciao Fabio,
mi proponi un'interessante argomento.
Sono il primo a sostenere che Chica ha molti pregi.
Due, però, sono i motivi che mi spingono a non consigliare la soluzione da te proposta.
E' ben vero, grazie allo scafo a "V", che Chica può essere caricata con più di una persona.
Il punto è che, sempre grazie allo scafo a "V", si recupera il volume necessario immergendo lo scafo ben più di quanto farebbe una sezione rettangolare.
E' chiaro che si va avanti ugualmente, ma rimane poco bordo libero e quindi risulta più bagnata e meno manovrabile.
A parte che io posso anche scordarmi di dire "150 kg in due" visto il mio dolce peso !!!!!
Il secondo motivo riguarda la possibilità di un facile alaggio in spiaggia o su uno scivolo.
Con lo scavo a "V", infatti, non si riescono ad utilizzare i rulli gonfiabili e si deve sollevare a forza di braccia.
Non è impossibile, ma è meno pratico !
Osservazioni, comunque, sempre interessanti, grazie.
Ciao a tutti

Jacopo
FABIOS Inserito il - 08/10/2020 : 10:33:42
Caro Jacopo
sulla richiesta di avere un diecipiedi che possa trasportare comodamente 2 persone
posso assicurarti che il tuo progetto "Chica" eventualmente adeguato sarebbe perfettamente adatto allo scopo
il mio amico che lo sta utilizzando ha imbarcato una sua collega per un peso totale di 150 kg circa e la barca ha retto senza problemi.
unici appunti il sistema ad elastici non prevede un'adeguato fermo per carichi assiali( cioè se l'ama viene spinto o tirato verso lo scafo principale o verso l'esterno)
e chiaramente lo scarso spazio a disposizione visto l'interasse di 1 metro fra le due traverse.
con piccole modifiche potrebbe essere un valido mezzo da crociera!!
saluti fabio
Jacopo Inserito il - 06/10/2020 : 09:26:55
Si certo: volevo dire Luca.
E' che stavo discutendo di un progetto col mio amico Marco e quel nome mi è rimasto in testa.
Chiedo scusa.
Ciao, a presto

Jacopo
luca10ft Inserito il - 06/10/2020 : 06:36:42
Jacopo ha scritto:


Grazie Umberto e Marco per i vostri interventi.

Una breve annotazione per Marco: gli schienalini sono già previsti.



forse volevi dire Luca?
Jacopo Inserito il - 04/10/2020 : 11:18:34
Grazie Umberto e Marco per i vostri interventi.
Vi ho ritrovato spunti interessanti che voglio valutare con attenzione.
Intanto che il progetto prosegue, riunisco man mano tutte le idee e le indicazioni che mi arrivano.
Sono convinto di avere imboccato una strada interessante che non si era ancora vista nella nostra classe.
Due fattori, però, rallentano un po' la definizione finale del progetto.
Il primo è rappresentato del confrontarsi con necessità nuove che non avevamo incontrato con le barchette da regata.
Il secondo è il cercare di armonizzare necessità spesso contrastanti e cercare di farle convivere in uno spazio minimo tenendo anche conto di pesi, difficoltà costruttive, smontabilità, ecc.
Una breve annotazione per Marco: gli schienalini sono già previsti.
Grazie a tutti per la collaborazione.
A presto

Jacopo
luca10ft Inserito il - 04/10/2020 : 08:11:53
Saluti a tutti cari amici 10piedisti. Ritorno dopo una lunga astensione dovuta, perlopiù, ad altri interessi, come la canoa e da quest’anno anche il SUP (ovviamente tutto autocostruito incluse le pagaie).
Però ogni tanto vi leggo, anche se da leggere c’è sempre meno…. Questa mi sembra tuttavia una bella iniziativa che spero vada avanti anche se, personalmente, nutro qualche dubbio.
Comunque vorrei dare un piccolo contributo senza fare l’uccello del malaugurio.

Sento parlare di “campeggio nautico” da quasi quarant’anni ma sinceramente non ho mai conosciuto e neanche visto alcun campeggiatore di questo tipo, a parte quelli dei viaggi organizzati, tipo il Velaraid.

Qualche anno fa iniziai a progettare un viaggio in canoa da Riccione alla Riviera del Conero (Ancona) su un tragitto di circa 100 km solo andata e con tappe giornaliere mediamente di 25 km per un totale di circa una settimana meteo permettendo (4 gg di viaggio e 3 gg di vagabondaggio tra le varie spiaggette della Riviera).
L’idea era quella di appoggiarmi (per la “pausa pranzo” e il pernottamento) alle spiagge libere presenti lungo il tragitto (parecchie) e di fare piccoli rifornimenti nei bar presso i vari stabilimenti balneari (in numero ancora maggiore).
Avevo anche comprato la tenda Aravis 1 della Coleman approfittando di un’offerta della Decathlon.

Purtroppo divieti e burocrazia hanno detto “niente da fare”.
L’accesso alle spiagge (libere o in concessione a terzi) è disciplinato dalle ordinanze delle locali Capitanerie di Porto, della Regione e dei comuni rivieraschi. Generalmente è vietato il bivacco, il pernottamento e in parecchi casi anche il semplice transito notturno. Nelle spiagge più isolate e se non si accende il fuoco (quasi sempre assolutamente vietato) forse nessuno viene a controllare, ma si potrebbero fare brutti incontri con malintenzionati.
Ci si può appoggiare ai campeggi ma, a parte il costo (a volte equivalente o superiore a quello di una pensioncina), c’è il problema di dove lasciare la barca. Anche qui vale il generale divieto, per i natanti, di atterrare fuori dagli appositi corridoi. Le canoe, andando solo a remi ed essendo un mezzo essenzialmente da spiaggia, potrebbero anche essere tollerate, ma la barca a vela non passerebbe inosservata, neanche se piccola. Poi non è detto che nei pressi di un corridoio ci sia anche un campeggio o anche se ci fosse resta il problema di come ritrovare la barca intatta la mattina dopo. Ci sono circoli nautici o stabilimenti balneari attrezzati per il rimessaggio, ma non è detto che siano sempre disposti ad offrire ospitalità, specie se gratuita, e restano sempre i problemi di dove si dorme, di dove si fanno i propri bisogni (anche questo aspetto è quasi sempre disciplinato dalle varie ordinanze che prevedono sanzioni per chi fa la pipì “fuori dal vaso”) e di dove si buttano i rifiuti (qui vincoli e sanzioni sono ancora maggiori).
Questa è la situazione generale qui nel medio Adriatico ma ci sono posti (specie quelli paesaggisticamente più attraenti) in cui i divieti sono maggiori. Ad esempio lunghi tratti delle coste dei parchi naturali (qui da noi molte San Bartolo tra Gabicce e Pesaro e più a sud Monte Conero da Ancona a Numana) sono interdette all’accesso h24 e la navigazione costiera può svolgersi solo mantenendo una certa distanza.

Già che ci sono offro anche un piccolo contributo tecnico sul progetto di Jacopo.
L’esperienza crocieristica mi ha insegnato tre regole fondamentali, ovvero: 1) comodità, 2) semplicità, 3) assecondare la pigrizia.

In base alla regola n. 1 avrei fatto scafi meno appuntiti e più voluminosi alle estremità in modo da limitare il beccheggio e creare uno spazio in coperta vivibile e il più stabile possibile. Ci sarebbe poi anche maggiore volume per lo stivaggio. Avrei anche previsto dei poggia schiena.

La regola n. 2 mi avrebbe fatto eliminare la deriva. Mi sembra di capire che la carena sia dritta (cioè orizzontale) quindi con un pescaggio di circa 25 cm per 3 m, ovvero 0,75 mq, che rappresentano un piano antiscarroccio più che sufficiente (pensate a come erano fatte le vecchie barche a chiglia lunga sulle cui doti boliniere credo non si possa dubitare), senza puoi considerare la parte immersa dell’ama sottovento. Ma se proprio non si vuole rinunciare alla deriva, allora ne avrei fatta una piccolina pivotante con cassa stagna a filo del pozzetto (che resterebbe quindi completamente libero in modo da tenerci tutte le cose, tante, che si vedono nei pozzetti delle barche da crociera). La deriva pivotante non crea intralci all’atterraggio poiché è sufficiente sganciare una cimetta e questa si alza da sola o quando striscia sul fondo (già sperimentato più volte).

La regola n. 3 è un po’ conseguenza delle altre due. Ad esempio vedrei più semplice, veloce e rilassante lasciar perdere l’allestimento della tenda a bordo quando si può dormire comodamente a terra dentro una tenda che, chiusa, occupa lo spazio di una bottiglia d’acqua (sostegni inclusi). Se poi si vuole dormire alla fonda, beh!, allora in c…. alla balena e sogni d’oro :)

umbeuno Inserito il - 04/10/2020 : 08:03:58
E' vero,in Italia il campeggio libero è vietato in qualisiasi luogo.
Però trovo molto interessante il progetto perchè nasce per essere utilizzato da due persone,non esiste solo il campeggio nautico, ma anche il "day sailer".
Si porta sul tetto come qualsiasi altro dieci piedi ma ti permette di arrivare nella caletta vicina di approdare sulla spiaggetta irragiungibile a piedi o di fare semplicemente due bordi,però in compagnia, e questo lo distingue da tutti gli altri.

Umberto

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