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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
nuciaro Inserito il - 09/05/2011 : 16:11:29
Salve a tutti,
sono nuovo del forum e sono un'aspirante armatore di un diecipiedi.
Come prima esperienza mi sono imbattuto della costruzione della deriva Bernarda 10 su progetto di Bernardo Laiolo.
Lo scafo è quasi completato ed è arrivato il momento di cominciare ad armare la mia barca, e qui nasce il dilemma sulla scelta dell'albero.
Ho optato per una randa bermudiana con la quale ho più familiarità anche se nel progetto originale viene utilizzato un'armo alla portoghese.
Premetto che nella mia zona (Salento) non ho ancora trovato un posto dove lasciare la mia barchetta armata, a meno di costi di parcheggio esorbitanti, quindi sto cercando un sistema per armarla velocemente e alarla di volta in volta.
La mia idea è quella di creare una scassa e fissare l'albero senza sartie (tipo Laser) perchè permette un armo più rapido.

Secondo voi è meglio creare un'albero in alluminio, in legno, o acquistarne uno da windsurf?
Un'albero senza sartiame ha una resistenza sufficiente con una randa di questo tipo o è meglio cambiare tipo di armo (latino,al terzo)?
Grazie a chi vorrà rispondere, ogni consiglio sarà gradito...
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Jacopo Inserito il - 03/08/2021 : 08:35:51
Ciao Navigatore,
la scelta della vela a tarchia non è stata una vera e propria scelta quanto il desiderio di provarla e di scoprirne le caratteristiche.
Non sono stato attirato dalla vela aurica per il maggior peso del picco e per la minore efficenza in bolina.
Ho, quindi costruito due vele.

La prima era una randa a tarchia tradizionale: costituita da un singolo tessuto e sorretta da un picco (o livarda ?) agganciato ad un punto sull'albero (quindi non scorrevole in altezza, ma solo in estensione).
I vantaggi sono la semplicità costruttiva, la minore elevazione del centro velico ed un buon rendimento generale.
Naturalmente non ci si deve aspettare un angolo di bolina stretto.
Vela ottima, in definitiva, per andare a spasso.

Ben altro gioco quello con la vela sempre a tarchia, ma questa volta a profilo alare.
Doppio telo e livarda contenuta all'interno: tra i due teli.
In questa configurazione la livarda non può estendersi a prua dell'albero per non sfondare la vela che circonda e abbraccia l'albero stesso.
Quindi l'estremità anteriore della livarda si appoggia all'albero con una piccola forcella.
Questa configurazione permette una sostanziale innovazione nel mondo della vela a tarchia.
Applicando una drizza alla gola della livarda la si può issare o abbassare.
Issandola si spinge verso l'alto tutta la parte superiore della vela e, quindi, la si manda in tensione ottenendo un appiattimento della vela.
Viceversa, abbassandola, la vela diventa più morbida ed assume una maggiore concavità.
Le prime prove hanno dato buoni risutati.
Prove ulteriori non ci sono state: tendendo al massimo la vela, infatti, ho superato la resistenza del povero telo edilizio che mi si è strappato in alto.
Raccomando, perciò, di irrobustire con una fettuccia i bordi superiori della vela ed anche le cadute posteriori.
Ulteriori esperimenti saranno effettuati,.... prima o poi !

Al momento mi sto dedicando a sperimentare una vela volante (kite) che proverò nei prossimi giorni: il resoconto a settembre !!!

Ciao Navigatore, ciao a tutti: per la vela volante aprirò una specifica discussione.
Buone vacanze

navigatore Inserito il - 14/07/2021 : 03:22:30
Gentile Jacopo, vorrei chiederti i motivi, cioè vantaggi e svantaggi, che ti hanno portato a scegliere la vela tarchia rispetto alla aurica ad esempio.
nuciaro Inserito il - 14/05/2011 : 16:44:59
Grazie mille ragazzi, siete stati gentilissimi ed estremamente esaustivi!!!
Appena posso mi metto a lavorare e grazie ai vostri consigli e alle vostre dritte spero di fare un buon lavoro.

Quando varerò la mia barchetta posterò qualche foto vi farò sapere come va...
A proposito BUON VENTO A TUTTI!!!
renzo Inserito il - 14/05/2011 : 15:24:45
Ciao,
senza togliere niente a quello gia' illustrato da Jacopo,
ma solo per avere una scelta piu' ampia, in fondo a questa pagina:
http://xoomer.virgilio.it/francescolaterza/10piedi.htm
c'e' il disegno ed alcune note dell'amico Francesco, per costruire
una vela per 10' con i soliti "teloni".
Renzo.
Jacopo Inserito il - 14/05/2011 : 14:33:59
Ciao a tutti.
Vediamo di concepire una vela per far navigare Nuciaro entro l'estate.
Comincio con i commenti alle note dei post precedenti.

Le dimensioni che avevo indicato sono quelle che cercano di sfruttare al massimo il regolamento di classe diecipiedi.
Nulla vieta, ovviamente, di cambiarle, in particolare se ti trovi a navigare il una zona ventosa.
Per fare un esempio, io vado in ferie all'isola di S.Pietro dove isserei una vela da 5 o 6 mq e non da 8.
Infatti la' abbiamo una brezza di quindici-venti nodi tutti i giorni da mezzogiorno alle sette di sera.

La vela a tarchia puo' essere tagliata rettangolare o trapezoidale.
Quella trapezoidale rende un po' meglio in bolina, mentre quella rettangolare e' molto piu' semplice da costruire ed ha un centro velico piu' basso.
La grande semplicita' costruttiva e' data dal fatto che non si deve dare alcun grasso alla vela: essendo rettangolare prendera' una forma approssimativamente cilindrica sotto la spinta del vento.

La livarda si lega all' estremita' superiore della vela, quella che non tocca l'albero.
L'estremita' inferiore della livarda scende verso il basso ed in avanti fino a superare l'albero in direzione della prua.
L'altezza a cui avviene l'incrocio tra albero e livarda non e' di particolare importanza, ma, per comodita' di manovra, suggerirei di farlo cadere un paio di spanne sopra il punto di mura della randa.
L'estremo inferiore della livarda viene teso verso l'albero con un paranchetto lungo la medesima direzione in cui si posiziona la livarda stessa.
In pratica, bordando il paranco, si spinge la livarda in diagonale verso l'alto appiattendo la vela.

La vela sara' issata sull'albero mediante una normale drizza.
Sara', poi, collegata all'albero senza bisogno di gratili o di inferiture, ma semplicemente con una legatura a salamino tra vela ed albero.
Questa legatura non dovra' essere serrata, ma lasca in modo da permettere alla vela di muoversi mantenendo una distanza di uno o due dita dall'albero.
Una scotta a poppa completera' le manovre.

Anche se puo' sembrare una struttura complessa, se descritta a parole, in realta' e' assai semplice.
Prima di issare la vela si esegue la legatura all'albero facendo un giro attorno all'albero per ogni occhiello.
Si lega la penna della livarda all'angolo superiore esterno della vela.
Si issa la vela con la drizza.
Si mette in tensione la livarda mediante il paranchetto.
A questo punto si salpa senza altra preoccupazione della regolazione della scotta.

A me sembra il massimo della semplicita'.

Ciao a tutti
Jacopo
nuciaro Inserito il - 13/05/2011 : 17:55:28
La vela a tarchia mi convince per il diporto (dato che di regate dalle mie parti non se ne vede l'ombra). Ai miglioramenti prestazionali ci penserò poi... l'estate è alle porte!!!
La vela con telone agricolo era scontata per me anche perchè voglio mettere la mia barca in mare quanto prima...

Un paio di cose non mi sono chiare:
- Ma la livarda come si regge?? come per l'armo con vela al terzo??
- La vela la devo tagliare davvero rettangolare?? dai pochi disegni che ho trovato sembra più trapezoidale...

Se qualche santo mi postasse delle immagini o foto dove si possa capire, gli farei un monumento... sto navigando sulla rete da un bel pò ma ho trovato pochissimo.

Grazie a chiunque voglia aiutarmi e a tutti quelli che lo hanno già fatto!!!
nuciaro
Jacopo Inserito il - 13/05/2011 : 09:22:45
Ciao Nuciaro,
innanzitutto un caloroso benvenuto nella nostra congrega di pazzi navigatori !!!
Mi inserisco nella discussione in quanto tirato in causa da amici che sicuramente sovrastimano le mie capacita' !!!
Credo, comunque, di essero colui che ha maggiore esperienza di vela a tarchia sui diecipiedi.
Ho avuto modo di provarla, anche in regata, con risultati estremamente interessanti.
E' una vela dotata di ottimo rendimento in tutte le andature, salvo che in bolina stretta.
Al traverso, 6 mq di randa a tarchia forniscono una spinta pari a 8 mq di randa marconi.
E' una vela facilissima da usare e facilissima da costruire.
Se vuoi provare, taglia un rettangolo di tessuto da vela, o anche di tessuto laminato per teloni agricoli (non e' una battutaccia !) alto 400 cm e lungo 195 cm che sostieni con un palo di legno (albero?) di circa 5 m.
Non dimenticare di cucire rinforzi sui quattro lati e di inserire gli occhielli per la legatura all'albero e ai quattro angoli.
Una livarda (picco che attraversa diagonalmente la vela) di circa 5 m ed il gioco e' fatto.
Spesa totale: circa 60 euro per una vela che ti permettera' di goderti la tua barca con veleggiate in lungo ed in largo su tutte le nostre coste.
E', quindi, l'uovo di Colombo per la vela leggera?
Ebbene no !
O meglio, si' se vuoi andare a spasso, no se vuoi vincere in regata.
Infatti non si riesce ad ottenere una buona prestazione in bolina stretta e, senza questa, non puoi pensare di piazzarti tra i primi.
Che fare, allora ?
Le soluzioni, come gia' hai potuto vedere, sono mille.
Mi permetto, pero', di suggerirti quelle che io vedo come soluzioni facili, economiche e che offrono buoni risultati.
Se vuoi navigare per diporto, applica una randa a tarchia come ti ho indicato prima.
Se vuoi regatare, monta una bella vela da surf (usate costano poco) con una prolunga in tubo di alluminio per poter montare l'albero senza sartie.
Spero di vederti presto ai nostri raduni.
Ciao
Jacopo
Gustavo Inserito il - 12/05/2011 : 22:00:52
nuciaro ha scritto:

Grazie mille per il benvenuto!!!
Qui però comincio ad essere davvero confuso.

- L'armo marconi è quello che fornisce più garanzie di velocità secondo me, ma è anche quello meno adatto per il passeggio (rollio della barca) e in caso di vento forte, con un albero senza sartiame, il rischio di rompere tutto e andare alla deriva è notevole.

- L'armo alla portoghese mi sembra molto simile al marconi, ma l'albero ridotto riduce il rischio di rotture, al massimo se si rompe il pennone si terzarola il tutto e si usa solo l'albero (almeno si torna a terra!!!). Come prestazioni non so proprio.

- L'armo tipo optimist è buono per il minore sbandamento della barca e l'albero ridotto, ma credo che realizzare la vela (così particolare) sia davvero un bel problema oltre al fatto che non ho capito bene come funziona.

Ovviamente per ogni soluzione ci sono pregi e difetti ma credo che le cose da tenere in conto siano: resistenza e velocità. O sbaglio???

Se ho detto qualche cretinata correggetemi pure...

E l'armo a catboat non ti piace proprio???
nuciaro Inserito il - 12/05/2011 : 21:36:23
Grazie mille per il benvenuto!!!
Qui però comincio ad essere davvero confuso.

- L'armo marconi è quello che fornisce più garanzie di velocità secondo me, ma è anche quello meno adatto per il passeggio (rollio della barca) e in caso di vento forte, con un albero senza sartiame, il rischio di rompere tutto e andare alla deriva è notevole.

- L'armo alla portoghese mi sembra molto simile al marconi, ma l'albero ridotto riduce il rischio di rotture, al massimo se si rompe il pennone si terzarola il tutto e si usa solo l'albero (almeno si torna a terra!!!). Come prestazioni non so proprio.

- L'armo tipo optimist è buono per il minore sbandamento della barca e l'albero ridotto, ma credo che realizzare la vela (così particolare) sia davvero un bel problema oltre al fatto che non ho capito bene come funziona.

Ovviamente per ogni soluzione ci sono pregi e difetti ma credo che le cose da tenere in conto siano: resistenza e velocità. O sbaglio???

Se ho detto qualche cretinata correggetemi pure...
renzo Inserito il - 12/05/2011 : 20:37:27
Dimenticavo:
a Nuciaro un caloroso benvenuto nella nostra tribu'

Renzo.
renzo Inserito il - 12/05/2011 : 20:34:09
Zucchino Bollito ha scritto:
... è risultato superiore di bolina (scusa il gioco di parole) persino all'armo Marconi (randa e fiocco)...!


Ciao Filippo,
nella mia scarsa esperienza di velista, ho condotto tre barche:
Vaurien, Laser e l'Optimist da adulto una sola volta per scommessa.
Ebbene, in quella volta, con partenza di bolina, l'optimist non
ne voleva sapere di andare, ed ho scoperto, sempre da inesperto,
che rispetto al Laser che avevo usato fino al giorno prima, non
era confrontabile.
Comunque qui sul forum, il maggior "apprezzatore" dell'armo a tarchia
e' Jacopo, che tu penso abbia fatto tempo a vederlo con quell'armo.

Renzo.

nuciaro Inserito il - 12/05/2011 : 15:33:49
L'armo dell'optimist è una soluzione interessante che sinceramente avevo anche considerato.
Il problema è che non conosco bene questo tipo di armo e che soprattutto non saprei come dimensionarlo correttamente per la mia barca.
Se hai delle informazioni utili a riguardo e me le volessi postare te ne sarei davvero grato!!!
Grazie anticipatamente.
nuciaro Inserito il - 11/05/2011 : 14:56:08
Grazie per i vostri consigli,
credo che ripiegherò sull'armo alla portoghese sperando di aver capito bene come funziona (dato che non ho trovato istruzioni i dettagliate)!!! Tale scelta da la possibilità di issare la randa al largo e l'albero è più corto. In caso di spiaggia affollata credo che sia vantaggioso...
Gustavo Inserito il - 09/05/2011 : 21:41:22
Ciao e bentrovato:
Guardati il progetto di Roberto, il E=mc3, nel quale trovi un albero non insartiato ricavato da un albero da windsurf allungato e rinforzato.

Luigi Inserito il - 09/05/2011 : 21:34:57
Ciao, se ricordo bene la Bernarda è un monoscafo, quindi se l'albero è sufficientemente rigido lo puoi mettere senza sartie. Nella nostra classe i vincenti che non amano le sartie usano molto il carbonio, ma un buon alluminio dovrebbe bastare, il legno è troppo pesante, se lo fai cavo è troppo flessibile, a meno di farlo cavo e alla portoghese, come il Moscerino,(che puoi vedere nele foto gallery). Comunque agganciare due sartiole e uno stralletto non è questo gran lavoro, 10 minuti di tempo in più e fai tutto. Tienici informati e aggiungi foto dell'opera.
Buon vento, Luigi.

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