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F O R U M    1 0 ' - Catamarano da 14'
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 Catamarano da 14'
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 03/03/2014 : 08:27:56  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L'idea era stata lanciata da Roberto Prina durante un'assemblea alcuni anni fa. Diceva Roberto: dato che tutti noi abbiamo investito abbastanza denaro nella vela e nell'albero (credo sia la spesa maggiore sulle nostre barche), perchè non pensare di utilizzarli anche su altre barche, fuori dalla classe, con obbiettivi prestazionali diversi, che so, barche da passeggio per famiglia, oppure barche sportive più adrenaliniche...
Ecco qua un'idea, non molto originale, lo ammetto, di catamarano adatto ad un equipaggio di due ragazzini, o anche di un adulto, che, penso, dovrebbe dare prestazioni abbastanza interessanti, anche se non estreme (la superficie velica resta un po' modesta)[/]

Immagine:

70,38 KB
Perdonatemi: il mio CAD resta la matita e il foglio di carta. Chissà, forse una volta o l'altra imparerò a fare di meglio!

Naturalmente il piano velico comprende anche un fiocco, per portare la superficie sui 10.5 mq. E magari un gennaker, ma si vedrà.

L'idea è di costruirlo in cm, perchè io ho decisamente abbandonato il foam, per viscerale antipatia. Per avere una forma comunque aggraziata, anche se non perfetta, avrei pensato ad un disegno a 5 spigoli, tecnica cuci e incolla, un po' laboriosetto ma esteticamente valido.
Forse con 5 spigoli si può pensare ad usare un cm da 4 mm, laminato con uno strato di vetro (o carbonio!) da 300g/mq. Il peso stimato per ogni scarpone sarebbe di circa 24 kg. (28 kg se usassi il 5 mm).

La larghezza ideale dovrebbe essere sui 2.30 mt: volendo usare le traverse che già possiedo mi verrebbe 2.50...Forse un po' troppo.
Allego un file dxf zippato (spero funzioni!) di un abbozzo di progetto fatto con "Hull", per chi volesse guardarci un po' da vicino.
Nello schizzo non sono inserite le derive, non perchè non ci saranno, sia ben chiaro: non sono certo della loro posizione. Come abbiamo discusso in altri Threads, penso di metterle in casse provvisorie per la ricerca del posizionamento corretto (vedi Heritage).

Conclusione: accetto, anzi stimolo critiche e suggerimenti: io non sono un progettista, il massimo che so fare è guardarmi in giro, scopiazzare, adattare alle mie capacità costruttive, quindi, veramente, chiedo a chi sa di più, di dire!
Giusto per dare un numero, l'unico che capisco: il coefficiente prismatico è 0.56 (per quello che vale...!)






Allegato: CAT14B.zip
6,83 KB

Carlo

Jacopo
2014 Winner


Prov.: Milano
Città: Milano


590 Messaggi

Inserito il - 03/03/2014 : 09:44:54  Mostra Profilo Invia a Jacopo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bello !
Si meriterebbe 4 alette (http://www.youtube.com/watch?v=wG2ssW2XsgU)
Ottima, comunque, l'idea: credo che possa piacere a molti.
Infatti Fabio ed Ernesto stanno pensando a versioni di Chica ingrandite a 14-15 piedi.
Ciao
Jacopo
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 03/03/2014 : 13:04:25  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Jacopo ha scritto:

Bello !
Si meriterebbe 4 alette (http://www.youtube.com/watch?v=wG2ssW2XsgU)
Ciao
Jacopo


Be', se mi aiuti... Ci vogliono conoscenze aero/idrodinamiche che io non ho.
Comunque la tendenza è fare derive e timoni curvati in modo da formare un'aletta asimmetrica. AC docet!
http://www.youtube.com/watch?v=lgjvK_2JZmo min 1.15
http://www.youtube.com/watch?v=XR1be_hVrQI min 1.10

Invece, sullo scafo: quella che ho allegato è la seconda versione, che si differenzia dalla prima nella parte poppiera, dalla metà in giù. Questa ha la poppa più larga, aumentando quindi i volumi nella parte poppiera. L'altra ha la poppa più stretta, meno volume, ma nel caso di immersione della poppa, trascinerebbe meno acqua. Quale è meglio???
E poi, le linee d'acqua dovrei farle considerando uno scafo sollevato, e quindi tutto il peso caricato su un solo scafo? (per il momento lasciamo perdere il decollo!)

Ciao


Carlo
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FABIOS
Utente Senior


Città: LUGANO


358 Messaggi

Inserito il - 03/03/2014 : 13:07:09  Mostra Profilo Invia a FABIOS un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
in effetti l'idea di riutilizzare parti delle attrezzature dei 10 piedi su scafi maggiorati viene spontanea nel momento in cui si pensa di aumentare l'equipaggio
per quanto mi riguarda il progetto chica 15' viene rinviato al prossimo anno adesso ho appena completato il trikeco prossimamente metteré le foto.
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 04/03/2014 : 19:25:44  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Solo alcune considerazioni di carattere generale.

La caratteristica principale del catamarano è la grande stabilità di forma (rispetto al monoscafo di uguale lunghezza), quindi la possibilità di portare più tela ed essere molto più veloce.
Un catamarano depotenziato non ha molto senso, per cui escluderei l’uso “adrenalinico”, a meno che non ti piaccia uscire con 20 nodi.
Ok per l’uso “passeggio familiare”, purché non ti dia fastidio vedere piccoli monoscafi che ti girano intorno mentre cerchi di far camminare il bipede.

Ti suggerirei di valutare uno scafo senza derive, come se ne vedono ormai tantissimi anche più lunghi di 14 piedi e capaci di offrire ì prestazioni molto interessanti, ad es. Dart 16, vari Nacra e Hobie (cioè marchi di un certo prestigio con diffusione mondiale), Phantom Club, Topaz, ecc. ecc.
Se cerchi su Internet trovi tantissimi modelli di riferimento, che partono tutti dal medesimo concetto introdotto per la prima volta dalla Nacra attraverso gli Skeg, sistema poi copiato addirittura dalla Hobie, che abbandonò così il sistema degli scafi asimmetrici che aveva fatto il successo dell’Obie 16 (del resto tutto è migliorabile ).

NACRA 430 race

Immagine:

55,38 KB


NACRA 5.0 Race

Immagine:

39,07 KB


Comprendo la tua antipatia per il foam (siamo almeno in due), ma io farei un piccolo sforzo utilizzando un sistema misto come aveva suggerito tempo fa Marco Casavecchia.
Realizzi in compensato marino la parte superiore dello scafo (quindi a spigolo), poi sotto attacchi il foam per realizzare una carena arrotondata.
I catamarani hanno difficoltà nel virare, per cui avere le parti finali di prua e poppa arrotondate migliorerà le prestazioni evolutive. In più avrai una riserva di galleggiamento.



Modificato da - luca10ft in data 04/03/2014 19:46:39
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Phil Masnagh
Utente Master


Prov.: Novara
Città: Novara


1117 Messaggi

Inserito il - 05/03/2014 : 12:56:16  Mostra Profilo Invia a Phil Masnagh un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luca10ft ha scritto:

Immagine:

39,07 KB



Intervengo solo un attimo per invitarvi a guardare com'è roteato l'albero di questo cat.
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 05/03/2014 : 20:40:00  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
A Luca:
Non trascurare le prime battute del mio intervento: sono fondamentali: Se dovessi pensare di usare un'altra randa e un altro albero, non ne farei niente!
Peraltro,non credo che un cat da 14' con 10.5 mq di tela si possa considerare depotenziato, certamente non sarà un "rocket", ma penso possa andare benino con equipaggio medio-leggero. La mia fonte di ispirazione è questa: http://bimarecats.blogspot.it/, che ha solo 1 mq in più di randa.

Quanto alle derive, io ho l'impressione, che però dovrebbe essere confermata da un'analisi più precisa, che quelle forme di carena abbiano una superficie bagnata superiore a quella classica, e che quindi abbiano bisogno di più tela per pari risultati. Certo, l'assenza delle derive sarebbe un vantaggio pratico considerevole, ma io sono un tradizionalista, ci sono affezionato...

Foam? no grazie! Se necessario sono disposto ad aumentare il numero di spigoli fino a farla diventare uno strip planking!

Comunque, per ora tutto quanto è solo un esercizio di fattibilità: il mio VERO problema, è che non saprei dove metterla: sarebbe la mia 5° barca, e mia moglie potrebbe dare i numeri!

Ciao a tutti

Carlo
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 06/03/2014 : 07:52:01  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Credo che un forum debba servire solo per scambiarsi idee, raccogliere opinioni e consigli, ma poi ciascuno resta libero di decidere con la propria testa senza temere di offendere i suoi interlocutori.

Avevo notato il recente Mod 4T della Bimare. Mi riprometto sempre di fare loro una visitina poichè siamo vicini di casa, ma resta ancora tra le tante cose da fare.

Sicuramente un buon modello di riferimento, ma che parte anche lui da alcune importanti premesse.

Qui lo propongono sempre con albero di 7 mt e piano velico base di 13 mq (10,5 di randa piuttosto allungata e 2.50 di Jib), oltre al gennaker di mq.11, per un peso della barca di 85 kg ed equipaggio medio di 100 Kg.

http://www.bimare.org/project14.htm

Interessante notare che la versione con scafi in vinilestere pesi 85 Kg, mentre quella in epossidica, di cui parla il blog che hai linkato, pesi ben 20-25 Kg in meno, che corrispondono a 1,30 mq in meno di PV base (9 randa e 2,70 Jib) e a 1 mq in meno di gennaker.
Se applichiamo lo stesso ragionamento al tuo PV di 10,5 mq, dovresti stare ben al sotto di 50 Kg (oppure limitare l’equipaggio ad un solo ragazzino).
Credo che si debba riflettere attentamente su queste proporzioni tra peso e SV quando si traggono spunti per costruirsi barche simili. Dopodichè possiamo anche discutere di coefficienti prismatici e di altri parametri.

Comunque l'importante è essere consapevoli di ciò che si fa e di quali saranno i risultati, evitando cosí di restare delusi dopo aver investito tempo, energia e danaro nella costruzione di una barca.

Seguiró con interesse la tua iniziativa se deciderai di portarla avanti.

Mi sembra buona l'idea dello strip planking.
Il 4T ha sezioni di carena molto arrotondate, come credo debba essere grazie alle derive che aiutano il progettista a concentrarsi meglio sulle funzioni essenziali degli scafi (galleggiabiltá, velocitá e manovrabilità), riducendo i compromessi (maggiori quando lo scafo deve invece garantire anche la funzione antiscarroccio).

Con 5 o 6 paratie interne (che io farei in sandwich di CM da 2.5-2.7 mm e foam da 20) forse ti potrebbe bastare un rivestimento con CM da 4 o 3.50 mm.
Ma dubito seriamente che riuscirai ad avere un 14 piedi di appena 60-65 Kg.

Intanto resto in attesa di vedere Bipée e di sapere come si comporta in acqua.


Modificato da - luca10ft in data 06/03/2014 08:01:04
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 06/03/2014 : 10:57:11  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Grazie Luca per i dati. Credo che passerò anch'io alla Bimare per vedere 4T.
veniamo ai pesi: stima 24 kg per scarpone ( cm 4 mm +1 strati di carbonio da 300g/mq + paratie e rinforzi vari)
Timoni+ derive 4 kg (pesi reali)
albero+ boma 5 kg
vele 5kg
traverse carbonio 3 kg
trampolino 2kg
Stralli sartie, attrezzatura di coperta 3 kg
totale: 70kg - forse, con molta attenzione, si possono risparmiare un paio di kg...
Equipaggio: 2 ragazzini per 90 kg o un nonno da 80 kg.
peso totale: da 150 a 160 kg.
Rispetto al modello 4T base, avrei 10/15 percento in meno di pv, appunto 1 mq.
naturalmente con un gennaker o un code 0, il discorso sarebbe diverso.
Insomma, credo che i parametri non siano così disastrosi, si potrebbe fare.
Resta sempre il problema più grosso, quello della moglie!

Spero domenica di varare bipée. Qui naturalmente il discorso è diverso. Non mi aspetto grandi prestazioni, ma solo una barca training adatta ad un nonno e un nipote. La preoccupazione maggiore è la manovrabilità.
Farò sapere.
Ciao a tutti

Carlo
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Phil Masnagh
Utente Master


Prov.: Novara
Città: Novara


1117 Messaggi

Inserito il - 06/03/2014 : 15:40:29  Mostra Profilo Invia a Phil Masnagh un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luca10ft ha scritto:

Credo che si debba riflettere attentamente su queste proporzioni tra peso e SV quando si traggono spunti per costruirsi barche simili. Dopodichè possiamo anche discutere di coefficienti prismatici e di altri parametri.



Sono due cose non in competizione fra loro. Non è che una primeggi sull'altra. Il coefficiente prismatico ti consente di realizzare lo scafo. Non è l'unico parametro da tenere in considerazione ma è in qualche modo utile. Dopodiché lo scafo lo inveli come ti pare.

Per esempio il Laser, se non è cambiato ultimamente, può essere variamente invelato. Se non sbaglio con tre rande di superfici diverse, per adattarsi al peso dell'equipaggio. Ma lo scafo resta quello. Addirittura con l'albero divisibile in tre pezzi puoi usarne due soli per inferire una randa piccola e farci andare un ragazzino. Operazione ottenibile al costo della sola randa.

Modificato da - Phil Masnagh in data 06/03/2014 15:44:08
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FABIOS
Utente Senior


Città: LUGANO


358 Messaggi

Inserito il - 06/03/2014 : 19:07:27  Mostra Profilo Invia a FABIOS un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Esatto Phil il laser ha l'albero scomponibile in 2 non 3 pezzi la parte superiore è uguale per tutti e lunga se non ricordo male 3.50 mt
la parte inferiore che sostiene il boma varia dallo standard al radial al 4.7 permettendo con lo stesso scafo di avere 3 vele differenti
la cosa è stata pensata furbescamente per cambiare la parte più costosa.
a proposito nel catamarano hai evidenziato la rotazione dell'albero anomala in effetti non si capisce come le vele non seguano la rotazione stessa
magia digitale? balestrom? o che altro?
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 07/03/2014 : 06:33:10  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
@ Capelizzari
Direi che 70 Kg sarebbero un più che ottimo risultato. Abbinato all’equipaggio di riferimento avresti un peso complessivo inferiore a quello del Gorillino + il Gorillone (io).

Ma come hai fatto a realizzare timoni e derive con appena 4 kg?
Il mio apparato di timoneria (pale, testa, attacchi, perni, bulloneria, barre, traversa e stick) supera abbondantemente i 6 Kg (qualcosa posso ridurre, e lo farò, ma saranno al max 5-600 gr).
Però è anche vero che potrebbe tranquillamente essere installato anche su un Tornado (ml. 6,10)

@ Phil
Volevo semplicemente dire che quando si progetta una barca si dovrebbero analizzare le cose in ordine logico.
Ad. es. se ci rivolgiamo ad un architetto navale chiedendogli di farci il progetto di una barca, non credo che la sua prima domanda riguarderà il coefficiente prismatico che questa barca dovrà avere.
Molto probabilmente inizierà col chiederci che tipo di barca vogliamo, quanto dovrà essere grande, che pesi dovrà trasportare, a quale utilizzo sarà destinata, come dovrà essere armata, quanto vogliamo spendere, ecc. ecc.
Una volta definiti i parametri generali, elaborerà il progetto preliminare e inizierà a fare tutte le verifiche necessarie (equilibri, galleggiabilità, stabilità, finezze, polari, ecc.) apportando poi le eventuali correzioni per arrivare al progetto definitivo.

Se Capelizzari avesse avuto in mente di realizzare un catamarano cabinato di 30 piedi per portare i suoi nipotini in crociera nel Mediterraneo, armandolo però con albero e vela del 10 piedi, molto probabilmente tutti gli avrebbero suggerito di pensarci bene, anche se questo cat avesse avuto un CP di 0,1

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Phil Masnagh
Utente Master


Prov.: Novara
Città: Novara


1117 Messaggi

Inserito il - 07/03/2014 : 10:44:54  Mostra Profilo Invia a Phil Masnagh un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FABIOS ha scritto:
a proposito nel catamarano hai evidenziato la rotazione dell'albero anomala in effetti non si capisce come le vele non seguano la rotazione stessa
magia digitale? balestrom? o che altro?


La rotazione dell'albero non è affatto anomala. E' proprio così che deve essere, per quanto possa sembrare strano o incredibile. Se guardi bene la foto vedrai che le stecche della randa partono dalla canalina dell'albero, fanno una bella curva e poi si "spiattellano" dolcemente avvicinandosi alla balumina. Cioè disegnano un bel profilo alare mono-superficie. Le crocette sull'albero ruotano assieme all'albero e fanno parte di un sistema di tiranti a "diamante" che impedisce all'albero di flettersi lateralmente. Le crocette sono così ruotate che sono quasi allineate all'asse di mezzeria della barca. Un analogo albero fisso non potrebbe garantire le stesse performances aerodinamiche.

Modificato da - Phil Masnagh in data 07/03/2014 11:04:24
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Phil Masnagh
Utente Master


Prov.: Novara
Città: Novara


1117 Messaggi

Inserito il - 07/03/2014 : 11:02:48  Mostra Profilo Invia a Phil Masnagh un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luca10ft ha scritto:

@ Phil
Volevo semplicemente dire che quando si progetta una barca si dovrebbero analizzare le cose in ordine logico.
Ad. es. se ci rivolgiamo ad un architetto navale chiedendogli di farci il progetto di una barca, non credo che la sua prima domanda riguarderà il coefficiente prismatico che questa barca dovrà avere.
Molto probabilmente inizierà col chiederci che tipo di barca vogliamo, quanto dovrà essere grande, che pesi dovrà trasportare, a quale utilizzo sarà destinata, come dovrà essere armata, quanto vogliamo spendere, ecc. ecc.
Una volta definiti i parametri generali, elaborerà il progetto preliminare e inizierà a fare tutte le verifiche necessarie (equilibri, galleggiabilità, stabilità, finezze, polari, ecc.) apportando poi le eventuali correzioni per arrivare al progetto definitivo.

Se Capelizzari avesse avuto in mente di realizzare un catamarano cabinato di 30 piedi per portare i suoi nipotini in crociera nel Mediterraneo, armandolo però con albero e vela del 10 piedi, molto probabilmente tutti gli avrebbero suggerito di pensarci bene, anche se questo cat avesse avuto un CP di 0,1


Calma. Se uno vuole costruirsi un 14 piedi con determinate caratteristiche ci avrà pensato bene su. E' lui al tempo stesso il committente e l'architetto navale. Se vorrà far camminare bene la sua barca dovrà fare un buono scafo, innanzitutto. Poi, dal momento che ha già una vela, e vuole usare quella, userà quella. Risulterà un po' sottoinvelato? E pazienza. Non vuole farsi un'attrezzatura nuova, quindi...
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


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Inserito il - 07/03/2014 : 12:49:16  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Phil Masnagh ha scritto:

FABIOS ha scritto:
a proposito nel catamarano hai evidenziato la rotazione dell'albero anomala in effetti non si capisce come le vele non seguano la rotazione stessa
magia digitale? balestrom? o che altro?


La rotazione dell'albero non è affatto anomala. E' proprio così che deve essere, per quanto possa sembrare strano o incredibile. Se guardi bene la foto vedrai che le stecche della randa partono dalla canalina dell'albero, fanno una bella curva e poi si "spiattellano" dolcemente avvicinandosi alla balumina. Cioè disegnano un bel profilo alare mono-superficie. Le crocette sull'albero ruotano assieme all'albero e fanno parte di un sistema di tiranti a "diamante" che impedisce all'albero di flettersi lateralmente. Le crocette sono così ruotate che sono quasi allineate all'asse di mezzeria della barca. Un analogo albero fisso non potrebbe garantire le stesse performances aerodinamiche.

perfettamente d'accordo. È interessante notare che siamo col vento apparente quasi al traverso, di intensità piuttosto bassa, e la barca va come un treno!

Carlo
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


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Inserito il - 07/03/2014 : 14:40:58  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
capelizzari ha scritto:

.... di intensitá piuttosto bassa, e la barca va come un treno!



....e pensare che non ha neppure le derive



Modificato da - luca10ft in data 07/03/2014 14:50:02
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capelizzari
Segretario classe 10'


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Inserito il - 07/03/2014 : 16:48:48  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luca10ft ha scritto:

capelizzari ha scritto:

.... di intensitá piuttosto bassa, e la barca va come un treno!



....e pensare che non ha neppure le derive

Sta andando di traverso!!!

Parlando di timoni e deriva, i miei di "sorci verdi" sono fatti di carbonio su anima di polistirene (si, proprio foam... quando non c'è alternativa. ..), sia le pale che la cassa del timone, e la barra è un tubetto di carbonio.la deriva pesa 900 g, il timone, tutto compreso, 1,1 kg.



Carlo
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 07/03/2014 : 17:12:52  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luca10ft ha scritto:

capelizzari ha scritto:

.... di intensitá piuttosto bassa, e la barca va come un treno!



....e pensare che non ha neppure le derive




Sta andando di traverso!

Per quanto riguarda timoni e derive, ne avevo parlato in un thread un annetto fa, presentando "sorci verdi"
Le pale sono d i carbonio su foam di polistirene (proprio così, se non se ne può fare a meno. ..) anche la cassa del timone e la barra sono di tubetto di carbonio. Peso: 900g la deriva, 1100g il timone completo. Marco Casavecchia sollevò qualche dubbio sulla robustezza, ma finora non ho avuto problemi.
magari su questa ci metterò uno strato di più...

ciao

Carlo
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Phil Masnagh
Utente Master


Prov.: Novara
Città: Novara


1117 Messaggi

Inserito il - 07/03/2014 : 20:43:12  Mostra Profilo Invia a Phil Masnagh un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
capelizzari ha scritto:

Sta andando di traverso!



Voglio vederla di bolina contro una barca "derivata".

Modificato da - Phil Masnagh in data 07/03/2014 20:43:56
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 08/03/2014 : 07:34:49  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Phil Masnagh ha scritto:

Voglio vederla di bolina contro una barca "derivata".



In realtà anche quella sarebbe una barca “derivata”.

Nel libro di Giorgio Parra (Disegno e progetto delle barche a vela), viene ricavata questa formuletta approssimativa per determinare la superficie di deriva (SD) in funzione percentuale della superficie velica (SV), basandosi sull’equilibrio tra spinta aerodinamica (esercitata sulle vele) e spinta idrodinamica (esercitata sulla deriva):

SD (in % di SV) = 0,44 * quadrato di (Var/Vac)

dove

Var = velocità vento apparente
Vac = velocità della barca

Se supponiamo che il catamarano della foto stia andando a 6 nodi con un vento apparente di 10 nodi, otterremo il seguente valore %

0,44 * (10/6) * (10/6) = 1,22 %

Il Nacra 5.0 ha una SV di 17.85 mq (http://www.nacra.com.au/race/nacra-50 )

Di conseguenza, in quelle condizioni, avrebbe bisogno di una SD di 0,2178 mq.
Guardando l’immersione dello scafo sottovento direi che di superficie antiscarroccio ne oppone almeno il doppio (se non il triplo), quindi direi che non solo è “derivata”, ma è “superderivata”.

**************

Non so se avevate notato la barca che si intravede sottovento tra fiocco e randa, alla quale in Nacra 5.0 sta sverniciando le fiancate sorpassandola come un proiettile.
Sembra che l’altra stia procedendo ad andatura medio-larga (laschetto), quindi il Nacra ha dovuto orzare sensibilmente per passargli sopravvento.

Che io sappia l’albero non ruota automaticamente, ma è regolato dal prodiere attraverso lo “spanner”.
Può darsi che anche il Nacra stesse procedendo con andatura più larga (e albero regolato di conseguenza), ma quando ha dovuto stringere per superare l’altra barca, allora il prodiere si è messo subito al trapezio (o lo era già) lasciando la regolazione come stava, forse perché dopo il sorpasso avrebbero allargato nuovamente.
In effetti l’angolo di sbandamento è notevole ed eccessivo. Nei manuali viene indicato come angolo ottimale quello che si ottiene sollevando lo scafo sopravvento a circa 20-25 cm sopra l’acqua (cd. flying o wild thing – la cosa selvaggia - come dicono in Australia).


*************

Capelizzari
Grazie delle info.
Anch’io ho messo nel programma dei lavori di ottimizzazione, due nuovi timoni in composito. Ma ora non sono tra le priorità. Per il momento sto risagomando (con profilo NACA12) e alleggerendo quelli attuali in CM (1.060 gr che diventeranno poco meno di 1.000 a lavoro finito. È poco, lo so, ma a forza di togliere 50 gr qui e 50 gr la, alla fine qualche Kiletto si rimedia).


Modificato da - luca10ft in data 08/03/2014 07:40:57
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Phil Masnagh
Utente Master


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Inserito il - 09/03/2014 : 14:36:14  Mostra Profilo Invia a Phil Masnagh un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Rispondendo a Luca, vorrei proporgli il concetto di allungamento. Non basta determinare una superficie portante ma anche darle un opportuno allungamento, questo per ridurre al minimo i vortici d'estremità. Praticamente le due superfici di cui è composta un'ala, in questo caso una deriva comunque conformata, sono soggette a condizioni di pressione diverse. Solitamente il dorso di un'ala viene a trovarsi in una situazione di depressione, mentre il ventre si troverà in una situazione di pressione. All'estremità di tale ala si formerà un vortice dovuto alla differenza fra queste due pressioni. Questo è il motivo per cui le ali, le derive, ecc solitamente si fanno lunghe e strette: per minimizzare la zona di formazone dei vortici. O, in alternativa, si fa come ha fatto Jacopo sulla prima versione del Pulcino Pirata: pinne di deriva corte ma winglets d'estremità. Sempre per minimizzare i vortici d'estremità e dunque migliorare l'efficienza della superficie portante.

Tutto questo per dire che la superficie di deriva di per se non è un indicatore sufficiente, ma conta anche l'allungamento. Che è il rapporto fra l'apertura alare e la sua superficie. Nel caso della deriva di una barca sarà la semi-apertura alare, che
è praticamente l'immersione. Va da sè che una deriva a coltello abbia un'allungamento maggiore della chiglia di un Nacra 5.5. Che poi il Nacra sia veloce nessuno lo mette in dubbio, probabilmente però di bolina, andatura nella quale il differenziale tra pressione e depressione sulle due facce della deriva è massimo, il Nacra "sderivato" scarroccerà più di un analogo cat "normalmente derivato", cioè la chiglia/deriva di un Nacra sarà forse meno efficiente di una deriva con maggiore allungamento.

Quanto alla rotazione dell'albero: ammesso e non concesso che tu riesca a capire da quella foto cosa stanno facendo le due barche, è evidente che l'albero non si dispone in cotal guisa per effetto di un miracolo ma per mano di un membro dell'equipaggio. Il fatto che l'albero debba essere molto ruotato è dovuto probabilmente alla presenza del fiocco, che si comporta come un deviatore di flusso. Cioè su quella randa non arriva il vento apparente normale, funzione della velocità/direzione del vento e della velocità/direzione di avanzamento della barca, ma un flusso deviato dal fiocco. L'insieme randa e fiocco si comporta cioè come un'unico profilo portante, un'unica ala. Esattamente come le ali d'aereo dotate di alette al bordo d'attacco, le cosiddette slats.

Modificato da - Phil Masnagh in data 09/03/2014 16:32:25
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