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F O R U M    1 0 ' - La costruzione di Mister Bean è cominciata!
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 La costruzione di Mister Bean è cominciata!
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marco casavecchia
deleted



476 Messaggi

Inserito il - 08/04/2012 : 09:13:41  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.kelsall.com/UniqueKSS/WhatIsKSS.pdf
Una interessante variante del sistema di costruzione a pannelli piatti.
Quando ho costruito il primo trimarano di 8 metri su progetto di Derek Kelsall il sitema KSS era ancora agli inizi ma già ben sviluppato.
Veniva usato prevalentemente per le sovrastrutture, poi è stato usato anche per gli scafi.
Negli ultimi anni è stata introdotta l'infusione.
Kelsall usa resina poliestere, PVC e vetro.
L'interesse di questo sistema risiede primariamente nel fatto che materiali non sofisticati e relativamente economici vengono usati al massimo delle loro potenzialità, conseguendo risultati simili a quelli conseguiti con materiali più sofisticati ma usati in sistemi di costruzione che li utilizzano al sotto delle loro effettive potenzialità.
Secondo me, un esempio interessante di tecnologia appropriata.
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Mario Falci
Moderatore


Prov.: Milano
Città: Milano


1559 Messaggi

Inserito il - 08/04/2012 : 13:12:27  Mostra Profilo Invia a Mario Falci un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
marco casavecchia ha scritto:

http://www.kelsall.com/UniqueKSS/WhatIsKSS.pdf
Una interessante variante del sistema di costruzione a pannelli piatti.
Quando ho costruito il primo trimarano di 8 metri su progetto di Derek Kelsall il sitema KSS era ancora agli inizi ma già ben sviluppato.
Veniva usato prevalentemente per le sovrastrutture, poi è stato usato anche per gli scafi.
Negli ultimi anni è stata introdotta l'infusione.
Kelsall usa resina poliestere, PVC e vetro.
L'interesse di questo sistema risiede primariamente nel fatto che materiali non sofisticati e relativamente economici vengono usati al massimo delle loro potenzialità, conseguendo risultati simili a quelli conseguiti con materiali più sofisticati ma usati in sistemi di costruzione che li utilizzano al sotto delle loro effettive potenzialità.
Secondo me, un esempio interessante di tecnologia appropriata.



Grazie Marco, conosco anche io il sistema e lo seguo da parecchi anni. Mi sono ispirato ad esso non ripetendo le caratteristiche del montaggio che prevede di forzare il pannello per dare la doppia curvatura. Io mi accontento di fare delle scatole " graziose"
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 13/04/2012 : 13:59:39  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
aurelio ha scritto:

complimenti Mario, mi piace la prua inversa...buon proseguimento
ciao aurelio


Un po' in ritardo... Sono daccordo, molto bello.
Ma, a perte l'estetica di moda, (vedi copa America) c'è una ragione precisa per le prue inverse?

Carlo
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heritage1340
Utente Attivo


Prov.: Brescia
Città: Darfo Boario Terme


116 Messaggi

Inserito il - 13/04/2012 : 19:06:04  Mostra Profilo Invia a heritage1340 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
certo carlo, le prue inverse facilitano parecchio luscita dall'acqua delle prue evitando cosi più facilmente gli igavonamenti, cosa assai frequente sui multiscafi, fidati funziona, ho già provato un paio di volte nel mio primo varo di prova.
complimenti mario, ottimo lavoro!
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marco casavecchia
deleted



476 Messaggi

Inserito il - 13/04/2012 : 20:04:18  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.youtube.com/watch?v=QP-67_sPgGc
Effettivamente le prue poco voluminose escono più facilmente dall'acqua!
E non fanno inciampare.
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 14/04/2012 : 07:22:05  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Qui sembrerebbe proprio il contrario

http://www.youtube.com/watch?v=HjwY6O2zE0E&feature=relmfu

Potrà anche essere veloce ad uscire, ma sarebbe meglio se in acqua la prua non ci entrasse affatto.
L’inforcamento (o ingavonamento longitudinale) deriva proprio da questo. Quando la prua affonda nell’acqua ad alta velocità, lo scafo subisce un forte rallentamento (perché l’acqua è molto più viscosa dell’aria), e la barca si capovolge scaricando così la forza di inerzia accumulata. Esattamente come succede se inciampiamo mentre siamo in movimento (la caduta in avanti sarà molto più probabile e disastrosa quanta maggiore è la nostra velocità).

Nei monoscafi si dice che le appendici (prua e poppa) pesanti affondano nell’acqua come dei buldozer. Il fenomeno è stato studiato a fondo partendo dalla celebre vicenda dello Tzu Hang, un ketch di 14 metri che fece la capriola (con la poppa che passò sopra la prua) per ben due volte nel tentativo (fallito) di doppiare Capo Horn (fortunatamente per loro, passarono poi alla storia per essere riusciti a raccontare la doppia avventura).

http://www.mursia.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=2668&category_id=11&option=com_virtuemart&Itemid=58

Anche Moitessier, qualche anno dopo, rischiò la capriola durante il suo primo passaggio a Capo Horn (1966), causa troppo peso concentrato a prua e a poppa (trascinando addirittura cavi e sbarre di ferro per rallentare la corsa della barca come suggerivano certi manuali). Quando la situazione cominciava a farsi veramente critica e il rischio capriola era sempre più probabile….invece “tutto cambia, perché un marinaio morto [Vito Dumas] ha risposto a una domanda rivoltagli instancabilmente, e perché cinque colpi di coltello hanno tagliato Joshua dalle palle che si trascinava al piede. Un gesto così piccolo, una tale differenza!”

http://www.mursia.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=2666&category_id=11&option=com_virtuemart&Itemid=58

Ma non basta alleggerire la prua (o la poppa), perché se questa è poco voluminosa e molto affilata, allora affonderà egualmente come uno spillo affonda dentro una mela (con il problema che, per uscirne facilmente, dovrà seguire a ritroso il percorso di andata, essendo talmente invischiato nella polpa da non potersi quasi muovere).

Poi è chiaro che a nessuno verrebbe in mente di doppiare Capo Horn con un dieci piedi (almeno oggi). Da quanto è noto, la barca più piccola che sinora ci sia riuscita è stata quella di Alessandro Di Benedetto ricavata dallo scafo di un minitransat (6,5 mt).

http://www.alessandrodibenedetto.net/

Quindi credo che per regatine sul lago piatto come una tavola e spinti da ariette di 6-7 nodi, ci si possa sbizzarrire come si vuole nel ricercare forme accattivanti e aerofluidodinamiche tipo quelle dei bolidi di Coppa America (che regatano solo entro certe condizioni meteo-marine ).

Attenzione però a copiare solo alcuni aspetti trascurandone altri, perché la navigazione è il frutto di una serie di fattori in equilibrio tra loro.
Ad esempio, è vero che gli Extreme 40 della coppa America (o i grandi trimarani oceanici) hanno prue molto affilate e leggere, ma per compensare la loro maggiore tendenza ad affondare, hanno l'albero (e conseguente piano velico) molto arretrato, proprio per evitare che la prua venga sovraccaricata dalla pressione delle vele.


Modificato da - luca10ft in data 14/04/2012 07:42:09
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marco casavecchia
deleted



476 Messaggi

Inserito il - 14/04/2012 : 09:37:56  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://imoth.mottenfieber.de/fotos/probleme/webster.jpg

A mio parere, se parliamo di barche in cui il peso del timoniere è nettamente preponderante l'unico modo di prevenire gli ingavonamenti rimane quello di poter affondare la poppa in modo efficiente.
Non ostante la coda di gallo questo Moth pre foiler sta viaggiando ad almeno 18 nodi.
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marco casavecchia
deleted



476 Messaggi

Inserito il - 14/04/2012 : 09:39:45  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Anche se poi possono succedere lo stesso!
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 14/04/2012 : 15:30:55  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
luca10ft ha scritto:

Qui sembrerebbe proprio il contrario

http://www.youtube.com/watch?v=HjwY6O2zE0E&feature=relmfu

Potrà anche essere veloce ad uscire, ma sarebbe meglio se in acqua la prua non ci entrasse affatto.
L’inforcamento (o ingavonamento longitudinale) deriva proprio da questo. Quando la prua affonda nell’acqua ad alta velocità, lo scafo subisce un forte rallentamento (perché l’acqua è molto più viscosa dell’aria), e la barca si capovolge scaricando così la forza di inerzia accumulata.

Tutto questo è molto chiaro: prua sottile, per tirarla fuori, e poppa altrettanto, per poterla immergere. resta il fatto che una volta innescato il processo di ingavonamento non c'è più niente da fare: l'energia cinetica fa ribaltare e basta. Continuo a non capire la prua inversa, ma pazienza.

Avete visto su Oracle come il marinaio sia passato attraverso la randa (sec 9 e 22 del filmato)? ma di che materiale è fatta? Carta???

Carlo
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marco casavecchia
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476 Messaggi

Inserito il - 14/04/2012 : 16:17:04  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Nel caso di una costruzione a spigolo come quella di Mario la prua rovescia, cos1 come la poppa, sono la diretta conseguenza della scelta di dare meno superficie alla coperta che al fondo.
La coperta è più stretta e più corta del fondo e dunque c'è un risparmio di peso.
Inoltre la coperta più stretta esce più facilmente in caso di ingavonamento.
Certo è che una costruzione a spigolo presenta pur sempre dei limiti sotto questo aspetto.
Anche lo sviluppo della linea di galleggiamento si riduce e dovrebbero diminuire gli attriti.
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heritage1340
Utente Attivo


Prov.: Brescia
Città: Darfo Boario Terme


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Inserito il - 14/04/2012 : 18:29:04  Mostra Profilo Invia a heritage1340 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
infatti è lo stesso principio che ho applicato al mio progetto:largo sotto-stretto sopra, e sbaglia chi pensa che sul lago non vi siano mai venti superiori ai 5/6 nodi, nel mio primo varo al pelo dell'acqua erano 14 e in rientro anche di più, e vi garantisco che per ben due volte le prue sono andate giù, è bastato spostare velocemente il busto in dietro per tirarmi fuori dai guai, avrei voluto vedere se con la vecchia forma a banana sarei riuscito a tirarmene fuori altrttanto facilmente, l'acqua ha il suo peso!
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capelizzari
Segretario classe 10'


Prov.: Milano
Città: burago


941 Messaggi

Inserito il - 14/04/2012 : 21:04:39  Mostra Profilo Invia a capelizzari un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
marco casavecchia ha scritto:

Nel caso di una costruzione a spigolo come quella di Mario la prua rovescia, cos1 come la poppa, sono la diretta conseguenza della scelta di dare meno superficie alla coperta che al fondo.
La coperta è più stretta e più corta del fondo e dunque c'è un risparmio di peso.
Inoltre la coperta più stretta esce più facilmente in caso di ingavonamento.
Certo è che una costruzione a spigolo presenta pur sempre dei limiti sotto questo aspetto.
Anche lo sviluppo della linea di galleggiamento si riduce e dovrebbero diminuire gli attriti.


Sbaglio, o dai e dai stiamo re-inventando "my submarine" , la barca di Paolo?

Carlo
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marco casavecchia
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476 Messaggi

Inserito il - 15/04/2012 : 08:28:26  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Effettivamente Paolo ad Avigliana non ha scuffiato, però era lento.
Principalmente per colpa di una vela inesistente ma anche perchè la barca ha troppo poco volume negli scafi.
Ciò non ostante gli scafi laterali hanno, secondo me, una forma molto giusta anche se dovrebbero essere un pò più voluminosi.
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 15/04/2012 : 09:48:14  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.youtube.com/watch?v=aKUwK4NOUs8&feature=fvsr
http://www.youtube.com/watch?v=QP-67_sPgGc
http://www.youtube.com/watch?v=K7PYuAZwBXY&feature=relmfu

Guardate questi video e fate caso alla posizione dell’albero sui trimarani. Si potrebbe stimare a circa il 40% di lunghezza dello scafo partendo dalla poppa (quindi arretrato dalla prua del 60%). Se fosse un dieci piedi sarebbe a circa 180 cm dalla prua e 120 cm dalla poppa.
Anche il trimarano di Paolo Lodigiani, di cui avete accennato, sembra che abbia l’albero più arretrato rispetto ad altri trimarani (es. Paci, Qui Quo Qua, FasToFly).
Questo, secondo me, conferma il fatto che aree prodiere molto sottili e affilate (addirittura con la prua rovesciata tipo lama di aratro), devono essere alleggerite il più possibile (quindi anche scaricate dalla pressione delle vele che spinge la prua verso il basso).

Nel secondo video si vede il trimarano che affonda l’ama sinistro e inizia a ingavonarsi. Quando poi, spinto dall’energia cinetica, entra in acqua anche lo scafo centrale, esaurita questa, viene sparato fuori dalla spinta di Archimede come se avesse premuto su una molla, evitando così il ribaltamento.
Ciò che non succede invece nel terzo video con il catamarano.
Anche l’albero molto arretrato ha evitato il peggio, molto probabilmente perché la spinta del vento applicata al piano velico è rimasta a poppavia del baricentro.

Quindi è vero ciò che dice Marco circa il ruolo del peso dell’equipaggio e della poppa facile da affondare, ma occorre sempre partire da un assetto equilibrato, evitando prue poco voluminose quando sono eccessivamente sovraccaricate per altre cause (es. un piano velico molto avanzato).

In questo articolo si parla della costruzione del trimarano Groupama 3

http://www.farevela.info/ftp_farevela/Groupama3-FV218.pdf

In terza colonna parlano del nuovo piano velico.
Trascrivo per chi non ha voglia di leggerlo tutto

“Per limitare il rischio d’ingavonare (un difetto dei trimarani Orma che Cammas conosce bene: lui e Franck Proffitt hanno scuffiato durante l’ultima Transat Jacques Vabre), l’albero è stato molto arretrato per alleggerire la prua”.


Modificato da - luca10ft in data 15/04/2012 18:02:26
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marco casavecchia
deleted



476 Messaggi

Inserito il - 17/04/2012 : 07:30:43  Mostra Profilo Invia a marco casavecchia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.boatdesign.net/forums/attachments/multihulls/69517d1334580739-wave-piercing-bows-seahorese_vplp_bows.jpg

Un interessante articolo a proposito delle prue rovesciate.
Parla di barche grosse, però.
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 17/04/2012 : 18:55:14  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
L’argomento è interessantissimo ma confesso e di essere molto scarso nelle lingue straniere
C'è qualche anima caritatevole che mi fa un piccolo riassunto (anche solo limitato alle conclusioni dei 5 casi presentati)?
Grazie in anticipo

Comunque resto dell’idea che sia un errore prendere spunti dalle barche grosse e trapiantarli (paro paro) nelle barche piccole senza considerare, perlomeno, l’evoluzione dei concetti che hanno ispirato le varie progettazioni (e modifiche) nel corso del tempo (forti dell’esperienza progressivamente maturata).
Continuo a ritenere che uno degli esempi principali sia dato dall’arretramento del piano velico per le ragioni già indicate.

Oggi sono passato al circolo dove sono rimessati diversi catamarani da spiaggia e ho notato che più gli scafi sono stretti e affilati, più l’albero è arretrato.

Purtroppo, come già detto, un 10 piedi ha dei vincoli particolari dovuti alla lunghezza (che non consente di arretrare l’albero più di tanto) e al peso dell’equipaggio (che supera quello della barca e che, in certi casi, potrebbe essere quasi il doppio).

Provate a pensare come sarebbe un catamarano di coppa America se invece di 6 persone di equipaggio ce fossero 30 (a parte la confusione che si creerebbe )

Modificato da - luca10ft in data 17/04/2012 19:07:00
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Jacopo
2014 Winner


Prov.: Milano
Città: Milano


590 Messaggi

Inserito il - 18/04/2012 : 10:10:29  Mostra Profilo Invia a Jacopo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bella l'idea di paragonare i nostri diecipiedi ai catamarani di coppa america!
A parte che i nostri sono assai piu' belli (!!!!), si deve considerare che il carico va paragonato al cubo della lunghezza.
In pratica: 45 piedi/10 piedi = 4,5
4,5 al cubo = 91,125
Pensate ad un AC45 con 90 persone di equipaggio piu' l'ospite !!!
Mi viene il sospetto che i nostri barchini vadano pensati con parametri differenti.
Mi sa che Luca abbia ragione ......
Ciao a tutti
Jacopo
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luca10ft
Utente Senior


Città: riccione


767 Messaggi

Inserito il - 18/04/2012 : 16:39:10  Mostra Profilo Invia a luca10ft un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
90 persone forse non ci stanno.
In alternativa si potrebbe immaginare un gigante alto 8 mt e dal peso di 70 q.l

Modificato da - luca10ft in data 18/04/2012 16:41:02
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Mario Falci
Moderatore


Prov.: Milano
Città: Milano


1559 Messaggi

Inserito il - 07/05/2012 : 23:52:48  Mostra Profilo Invia a Mario Falci un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Continuo con la descrizione della costruzione di mrBean. Ad una settimana dalla seconda regata posso dire di essere all'80% del lavoro. Bisogna aggiungere altre 60 ore alle precedenti.



Immagine:

57,96 KB

Viene cucito ed incollato il fianco alla sagoma di chiglia. All'interno si fa un'abbondante cordonatura.

Immagine:

30,29 KB

Per tenere fermo il dritto di poppa si usa scotch da imballaggio ed un morsetto.

Immagine:

36,36 KB


Immagine:

43,11 KB

Si prepara la cassa di deriva laminando attorno alla deriva stessa del carbonio unidirezionale. Prima, però, viene avvolto con della plastica spessa e con della cera distaccante.

Immagine:

32,96 KB
Viene imbastito lo scafo centrale senza incollarlo. In questo modo si possono provare le paratie e verificare che tutte le misure siano corrette.
Immagine:

40,71 KB
Questa è la paratia più importante. Delimita a prua il pozzetto. si nota un foro per riporre in un gavone spugna, sassola, cima ecc. Un foro per riporre la deriva nei bordi di poppa e negli atterraggi. i due tubi accoglieranno l'armo della vela alare.
Immagine:

51,17 KB

Particolare della bordatura con sfridi di nastro di carbonio già resinato.

Immagine:

49,73 KB
Bordatura di uno dei due ombrinali.

Immagine:

52,25 KB
Rinforzi strutturali in corrispondenza di cassa di deriva e dei due alberi dei due armi.

Ciao
alla prossima
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Jacopo
2014 Winner


Prov.: Milano
Città: Milano


590 Messaggi

Inserito il - 08/05/2012 : 11:58:16  Mostra Profilo Invia a Jacopo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Bravo Mario,
per la prima volta mi sento di dire che hai superato lo stadio di "paciugamento" (o di approssimazione, che dir si voglia) e proponi un metodo costruttivo di vera alternativa a quelli tradizionali.
Non so bene se considerarlo un semplice elogio o una promozione.
Il prossimo futuro ci dira' se ho visto giusto o se la mia demenza senile sta galoppando piu' di quanto io creda.
Non vedo l'ora di vederlo.
Ce la fai per la velalonga ?
Ciao, a presto
Jacopo
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